mercoledì 21 luglio 2010

AMY TAN - Il circolo della fortuna e della felicità


DOVE: tra Cina e Stati Uniti
QUANDO: tra gli inizi del '900 e gli anni '70

Il mio primo approccio con Amy Tan è stato piuttosto casuale; qualche anno fa, volendo "rinnovare" il mio inglese un tantino arrugginito, chiesi ad una cara amica - che allora era studentessa di Lingue - di prestarmi qualche libro in lingua originale. E' stato così che mi sono appassionata a The bonesetter daughter (La figlia dell'aggiustaossa), di questa scrittrice americana ma di origini cinesi. Nonostante qualche intoppo con la lingua e la necessità di avere a portata di mano il mio fedele dizionarietto, il libro mi ha talmente incantato che mi ero riproposta di rileggerlo in italiano, ma una volta in libreria mi sono detta: perchè invece non leggere prima qualcos'altro della stessa autrice?
Detto, fatto: sono uscita dal negozio portando con me questo sorprendente pezzetto di Cina...
La storia è piuttosto articolata, ripercorrendo le vite di otto donne - quattro mamme e quattro figlie - tra una Cina rurale e pittoresca e un'America razionale e "moderna". A fungere da spunto, la storia di Jing-Mei, che dopo la morte della mamma Suyuan prende - un po' di malavoglia - il suo posto al tavolo del Mah-jong; da questo episodio si dipana il filo conduttore dell'intero libro, il contrasto tra due generazioni e due culture, le mamme rimaste impigliate nel folklore e nelle superstizioni di una Cina che sta scomparendo e le figlie, combattute tra il folle desiderio di rinnegare le proprie origini e il loro "essere cinesi".
Amy Tan ci porta a spasso in un oriente tanto lontano da tingersi di fiaba, un oriente in cui le quattro coraggiose mamme - e le loro stesse mamme - vivono la loro giovinezza, tra folklore e magia popolare, barcamenandosi come possono tra gli orrori della guerra ed i vincoli spesso incomprensibili dell'onore e del rispetto; e poi via, attraverso l'oceano, fin negli USA scintillanti di vetrate e grigi di cemento, una nuova terra carica di promesse nella quale le quattro donne hanno piano piano messo radici. Salvo poi trovarsi davanti delle figlie quasi estranee, cresciute malgrado tutti i loro sforzi secondo i principi americani ma che, una volta adulte, riscoprono lentamente le loro radici, nella semplicità di piccoli, preziosi gesti, come quello di preparare i piatti della tradizione cinese.
Splendida in questo senso la descrizione della zia An-Mei intenta a preparare i wonton, o il racconto - un intero capitolo - del pranzo a base di granchi per il Capodanno Cinese, che ci porta tra gli odori e i colori del mercato di Chinatown, nella folla chiassosa in cerca della "migliore qualità".
Per questo amo questa scrittrice, per la capacità di evocarti, con pochi tratti, un'intera scena e per la semplicità con cui, da un capitolo all'altro, il suo stile vira bruscamente, passando dal racconto delle figlie a quello delle madri. Alla fine del libro, resta una vaga sensazione di tenerezza per queste quattro donne, trapiantate in un occidente che faticano a comprendere, guardandolo nel contempo mentre, come una marea, cerca di portare via le loro figlie.

UN ASSAGGIO:
"'Questa è la camera degli ospiti', mi ha detto Lena con quel suo fiero piglio americano. Ho sorriso. Ma secondo lo standard cinese la camera degli ospiti è la camera da letto migliore della casa, quella dove dormono lei e suo marito. Io non glielo dico. La sua saggezza è come uno stagno senza fondo. Tu ci getti delle pietre che affondano subito nell'oscurità, e spariscono nel nulla. I suoi occhi che ti guardano non riflettono niente. Io lo penso tra me e me anche se amo mia figlia. Io e lei abbiamo diviso lo stesso corpo. C'è una parte della sua mente che è parte della mia. Ma quando è nata, è schizzata fuori dal mio corpo come un pesce scivoloso, e da allora ha continuato a nuotare lontano da me. Per tutta la vita l'ho guardata come se fossi su un'altra spiaggia. E adesso devo dirle tutto quello che riguarda il mio passato. E' l'unico modo per penetrare nella sua pelle e trascinarla fin dove può essere salvata."

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