mercoledì 11 maggio 2011

PATRICK SUSKIND - il Profumo


DOVE: Francia
QUANDO: agli inizi del Diciottesimo secolo

Se amo leggere perchè mi consente di viaggiare senza alzarmi dalla poltrona (e questo è assodato), ritengo che questo sia uno dei libri che meglio racchiuda in sè il concetto di "viaggio d'inchiostro".
Perchè Suskind non si limita a sollevarti e trapiantarti in quattro e quattr'otto in una immaginaria istantanea della Francia di inizio '700, lui fa di più: te la fa annusare.
E' proprio l'olfatto - probabilmente il più "selvaggio" tra i cinque sensi, ma anche quello che, evolvendoci, abbiamo imparato a trascurare, fatta eccezione per qualche pittoresco viaggio nella metropolitana affollata ^_^ - il cardine di questa avvincente storia, che inizia nell'afa di un luglio del 1738 nel più puzzolente degli scorci di questa parigi pre-rivoluzionaria: il Cimetiere des Innocents. E' quì infatti che viene alla luce Jean-Baptiste Grenouille, tenace bebè in grado di sopravvivere alla miseria ed alle scarse condizioni igieniche, riscattandosi e mirando a diventare uno dei più rinomati profumieri del mondo, grazie anche ad un finissimo senso dell'olfatto che la natura ha voluto donargli. Ma quello che è il suo più grande dono, in grado di sollevarlo dalla puzza stantia dei bassifondi parigini conducendolo nelle botteghe dei più raffinati profumieri dell'epoca, diventerà ben presto la sua maledizione, spingendolo in una ossessionata, delirante ricerca del profumo perfetto: quello ottenuto imbottigliando l'essenza stessa della bellezza. Un profumo che- pensa Grenouille - sarà in grado di ricreare artificialmente, con un solo spruzzo, quell'incomprensibile alchimia che rende la bellezza femminile capace di dominare i cuori degli uomini.
Il solitario, insignificante apprendista dunque cova nell'animo il suo oscuro segreto dedicando ogni momento libero al suo spasmodico lavoro di ricerca, in una storia che oscilla continuamente tra buio e luce, tra cupe prove di laboratorio clandestine e sottili note fruttate pronte a deliziare i nasini delle giovani donne francesi, tra inquietanti sparizioni e il paziente lavoro di enlfeurage, complicata tecnica che consente di estrarre l'essenza profumata dai petali più fragili.
Un libro che, decisamente, solletica le narici.

UN ASSAGGIO:

"Grenouille era affascinato da questo processo. Se mai qualcosa nella vita aveva suscitato entusiasmo in lui - certo non un entusiasmo visibile dall'esterno, bensì nascosto, come se ardesse a fiamma fredda - era proprio questo procedimento, di carpire alle cose la loro anima odorosa con il fuoco, l'acqua, il vapore e un'apparecchiatura inventata. Quest'anima odorosa, l'olio essenziale, era appunto la parte migliore delle cose, l'unica che destasse il suo interesse. Gli insulsi residui: fiore, foglie, buccia, frutto, colore, bellezza, vivezza e tutto ciò che di superfluo poteva ancora esserci, lo lasciavano indifferente. Non erano che involucri e zavorra. Cose da buttare.
Di tanto in tanto, quando il distillato era diventato trasparente come acqua, toglievano l'alambicco dal fuoco, lo aprivano e rovesciavano la roba stracotta, che aveva un aspetto floscio e smorto di paglia inzuppata, di ossa sbiancate d'uccellini, di verdura bollita troppo a lungo, era scialba e fibrosa, poltigliosa, a stento riconoscibile per quel che era in origine, disgustosamente cadaverica, ed era quasi totalmente depauperata del proprio odore. La gettavano fuori della finestra nel fiume. Poi si rifornivano di altri vegetali freschi, aggiungevano acqua e rimettevano l'alambicco sil focolare. E di nuovo il paiolo cominciava a gorgogliare, e di nuovo l'umore vitale dei vegetali scorreva nelle bottiglie fiorentine. Questo durava spesso tutta la notte. Grenouille teneva d'occhio le bottiglie, altro non c'era da fare nel periodo intercorrente tra i mutamenti."

2 commenti:

  1. ...l'olfatto - probabilmente il più "selvaggio" tra i cinque sensi. (cito dal tuo post)
    E questo libro non tradisce il senso a cui si riallaccia. Decisamente!
    Mi limito solo a raccomandare la lettura di questo libro a chiunque passi di qui.

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  2. E' vero.. è straordinario. Ho visto anche il film ma l'ho trovato molto più cupo, mentre nel libro nonostante tutto quello che restava era l'impronta di tutti quegli odori, che purtroppo il video non riesce a rendere quanto la carta stampata!

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