domenica 11 novembre 2012

ANNE BRONTE - Agnes Grey

DOVE: Nord dell'Inghilterra
QUANDO: metà del Diciannovesimo Secolo.

Anne, la piccolina di casa Bronte, si cimenta anch'essa con la letteratura; e seppure forse di minor impatto emotivo rispetto a Cime Tempestose e Jane Eyre, capolavori delle sue sorelle maggiori, ho comunque gradito molto questo breve viaggio nella sempre piacevole Inghilterra Vittoriana, dove nel verde della campagna inglese la giovane Agnes Grey decide di rimboccarsi le maniche e prendere in mano la sua vita. La sua famiglia, un tempo benestante, cade in disgrazia dopo che il padre, con qualche leggerezza, si affida ad investimenti quantomeno traballanti e la giovane Agnes, lasciata con gran dolore i genitori e la sorella Mary, sceglie quella che per molte delle sue contemporanee era la via più semplice verso l'indipendenza economica: diventare una governante. Così come la tenace Miss Giddens de Il Giro di Vite, o la colta e brillante Jane Eyre dell'omonimo romanzo di Charlotte. Peccato che, rispetto a queste ultime, il destino di Agnes si riveli ben più arduo; i giovani pupilli a lei assegnati dalle due famiglie presso le quali si trova a prestare servizio, infatti, si rivelano ben presto indisciplinati e viziati fino alla malvagità. Ben diversi, quindi, dalla dolce e boccolosa Adele, cui dedica le sue attenzioni Jane, e dai seppur tormentati Miles e Flora affidati alle cure di Miss Giddens, per i quali l'ambiguità di carattere e le piccole malvagità possono trovare una seppur magra giustificazione nell'essere prodotte sotto l'impulso di una qualche entità sovrannaturale. Perchè quello contro cui combatte Agnes, è quanto di più tristemente concreto possa esistere: la ricchezza che genera spesso indolenza, disinteresse verso i figli, incapacità di apprezzare il bello. Eppure lei, tenacemente, procede dritta verso la sua strada, dispensando consigli, forte dell'esempio della propria famiglia lontana eppure sempre viva nel suo cuore, e della tenera amicizia con il signor Weston, giovane curato dalla mente brillante e dai saldi valori. Intorno a lei, la natura, le lunghe, silenziose passeggiate lungo strade sterrate di campagna al seguito delle capricciose damigelle che invano tenta di educare alla moderazione, alla semplicità, all'amore verso il prossimo, le austere dimore di famiglia, tanto lussuose quanto fredde, circondate da parchi dalla bellezza sfolgorante che pero' non aiutano la piccola Agnes a rimpiangere meno la sua piccola, modesta eppure calda casa d'infanzia.

UN ASSAGGIO:

"Il terzo mattino dopo il ritorno da Parco Ashby mi svegliai presto: il sole filtrava attraverso le imposte e pregustai il piacere di attraversare la città silenziosa e di raggiungere la spiaggia deserta, mentre metà del mondo ancora dormiva. La decisione non fu lunga, nè l'esecuzione lenta. Naturalmente non volevo disturbare mia madre, così scesi le scale senza far rumore, aprii la porta cautamente e mi ritrovai in strada mentre l'orologio della chiesa batteva le cinque e tre quarti. Dalle stesse strade sentivo sprigionarsi un senso di freschezza e vigore; poi, districatami dalla città, posai i piedi sulla sabbia e guardai l'ampia baia luminosa che mi si stendeva davanti: non ho parole per descrivere l'intenso, limpido azzurro di mare e cielo, la luce del sole del mattino, splendente sulla curva barriera di rocce scoscese sormontata da tumide verdi colline, sulla distesa di sabbia bianca, sui bassi scogli affioranti che il manto di muschio e alghe rendeva simili a piccole isole erbose, e soprattutto, sull'intenso sfavillio delle onde. E poi l'indicibile fragrante purezza dell'aria! Calda quanto bastava a rendere gradevole la brezza, sufficientemente ventilata per mantenere un fremito sull'intera distesa del mare e sospingere le onde impetuose fin sulla riva con uno scintillio di spuma, come pazze di gioia."


4 commenti:

  1. Ciao, questo l'ho letto. A un prima lettura non mi era piaciuto al punto che ero stata costretta ad abbandonarlo per incompatibilità di carattere. L'ho ripreso in mano qualche hanno dopo e sono riuscita ad apprezzarne il fascino discreto e anche la forza di Agnes. A volte bisogna rassegnarsi al fatto che non è il momento adatto per leggere un libro, è meglio, per non sprecarlo, sospendere e riprenderlo in mano in altro momento. Se non lo avessi fatto mi sarebbe rimasta una pessima opinione di questo libro, così, invece, non lo considero un capolavoro ma sicuramente un bel romanzo.
    Ciao, buona serata.
    Antonella

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  2. fan delle sorelle Bronte, ho letto Agnes Grey qualche anno fa. Nonostante Agnes sia sempre dimenticata, credo che il suo modo di narrare sia semplice e molto piacevole da leggere oltre che curato e testimonia una padronanza e una dimestichezza degli strumenti narrativi che la rende la minore delle sorelle Bronte solo per fama ma non bravura...

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  3. Mi sono unita ai tuoi lettori, io adoro leggere ed avere tante recensioni così interessanti mi invoglia ancora di più, grazie!

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  4. Comunque ho adorato i libri delle sorelle, ma questo della terza Bronte mi manca, rimedierò

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