mercoledì 4 marzo 2015

NEIL GAIMAN - Nessun Dove

DOVE: in una cupa Londra Sotterranea
QUANDO: in una dimensione parallela fuori dal tempo, ai giorni nostri

Dopo aver letto Coraline, non potevo non appassionarmi a Neil Gaiman ed al suo mondo cupo e surreale. Ma se Coraline restava tutto sommato una favola - dalle tinte parecchio fosche, per carità, ma pur sempre una favola - con Nessun Dove dalla favola ci allontaniamo, e di parecchio. O forse neanche tanto, perchè qui ci sono sangue, lotta, coraggio, squartamenti, un viaggio avventuroso, paura, ossa rotte e misteri da svelare come in ogni favola che si rispetti. Ma con i toni crudi e spietati della cronaca, delle dissezioni di cadaveri sotto la luce asettica degli obitori, dei verbali di polizia.
Una sorta di favola dark per adulti, ecco, diciamo così; anche se mi rendo conto che la definizione è riduttiva e banale.
Richard Mayew, trasferitosi senza troppo entusiasmo nella City per questioni lavorative, ha una vita ordinaria e pulita: un lavoro d'ufficio dai ritmi serrati, una fidanzata affascinante e capricciosa, un appartamento silenzioso. Fino a quando, in una serata come le altre, non si imbatte in una creatura spaventata, ferita, infagottata negli stracci, che gli ruzzola davanti comparendo dal nulla. Richard la soccorre,  provocando le ire della fidanzata Jessica, ed in quel momento perde tutto.  Casa, lavoro, fidanzata, direte voi.
Macchè, perde molto di più.. Risucchiato in un mondo cupo, cruento, in un mondo sotterraneo che vive in una lotta oscura lungo le stazioni della metropolitana londinese, Richard perde sè stesso. O meglio, perde il sè stesso che era, per diventare una delle creature invisibili al mondo di sopra che popolano questa Londra Di Sotto. 
Creature che affollano il Mercato Fluttuante,  nel deserto silenzioso dei grandi magazzini Harrods, di notte.
Creature che scompaiono nel nulla divorate dal buio sul Night's Bridge - la versione sotterranea della fermata di Knightsbridge, o tentando di superare gli enigmi dei Frati Neri a Brackfriars.
Sì, perchè è proprio lungo le linee della celeberrima metropolitana londinese che si snoda questa avventura sotterranea, in cerca di qualcosa e in fuga da qualcos'altro, in un mondo freddo, umido, nero, cruento ed animalesco in cui ben presto lo spirito cittadino viene soffocato per lasciar emergere il suo "io" più istintivo e coraggioso.
E non potrebbe essere altrimenti, quando sei in viaggio attraverso cunicoli bui ed intricati sapendo che sulle tracce tue e dei tuoi compagni di strada sono stati sguinzagliati due esseri spietati e senza tempo, devoti alla tortura come ad un'arte sopraffina....

Difficile anche dipanare una trama, senza rovinare il finale. Diciamo che si tratta di immergersi per qualche settimana in tunnel puzzolenti ed umidi, senza rivedere la luce del sole, provando la scarica di adrenalina dell'animale braccato e il sollievo di chi si ritrova vivo a dispetto di tutto in un mondo oscuro e terrificante.
E soprattutto, alla fine di tutto, riuscirà Richard a salvare la pelle e ritornare alla sua tanto agognata vita di superficie?

UN AGGAGGIO:

"Era tardo pomeriggio, e il cielo senza nubi stava passando dal blu reale a un violetto intenso, con una spruzzatina di rosso-arancio e giallo-verde sopra Paddington, quattro miglia a ovest, dove, dal punto di vista di Old Bailey, il sole era appena tramontato.
Cieli, pensà Old Bailey con una sorta di compiacimento. Mai due di essi uguali. Nè di giorno nè di notte. Era un esperto di cieli, Old Bailey, e questo era proprio un bel cielo. Il vecchio aveva piantato la tenda per la notte su un tetto di fronte alla cattedrale di St. Paul, nel centro della City di Londra.
Era affezionato a St. Paul, e almeno lei era cambiata poco negli ultimi trecento anni. Era stata costruita in pietra Portland bianca che, prima ancora di essere stata completata, aveva iniziato a diventare nera a causa della fuliggine e della sporcizia nella fumosa aria londinese, ma adesso, in seguito alla ripulitura di Londra negli anni Settanta, era ritornata più o meno bianca."

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