mercoledì 27 gennaio 2016

Neil Gaiman L'Oceano in fondo al sentiero

DOVE: Sussex, Inghilterra
QUANDO: tra gli anni cinquanta ed oggi

Neil Gaiman, sempre lui. Ti rapisce e ti porta in mondi sospesi tra reale e irreale, a volte cupi e violenti come in Nessun Dove, altre volte pervasi da una particolarissima atmosfera di inquieta poesia.
Tutto ha inizio nel Sussex, in Inghilterra, quando un uomo di mezza età si ritrova per caso - come spesso accade, per i capricci della vita a cui piace ogni tanto costringerci a fare i conti col nostro passato - a tornare sui luoghi della sua infanzia. E qui, inevitabilmente, si rituffa indietro di quarant'anni, tra i ricordi sopiti di un tempo in cui "qui era tutta campagna" e lui era un ragazzetto di una decina d'anni,vivace ed amante dei libri, quando l'estate la scuola finiva e si avevano a disposizione lunghi, interi mesi per dedicarsi a sè stessi, quando, per farla breve, conosceva una ragazzina di nome Lettie Hempstock.
Una tipetta sicura, decisa, che viveva con la mamma e la nonna in un casale circondato dalla quiete della campagna, bevendo latte appena munto in una cucina sempre profumata di torte che lievitano silenziose e placide in forno.
Tutto qui? Direte voi. Un cinquantenne che ricorda con nostalgia le sue estati scalze e nullafacenti, gironzolando per le campagne del Sussex con una sua amica?
Neanche per sogno, signori miei, questo, d'altronde, è il mondo di Neil Gaiman.
Ed ecco dunque che, nella pace bucolica di quei ricordi, riaffiorano lentamente elementi bizzarri ed inquietanti. Un cercatore di opali, morto in circostanze misteriose. Una baby-sitter diabolica che pareva aver stregato tutti col suo fascino, tranne lui. Delle oscure forze primordiali che qualcuno pare aver risvegliato, e che ribollono di notte nella campagna un tempo quieta.
E poi loro, le tre Hempstock. Straordinarie, meravigliose Hempstock. Tre creature misteriose e piene di magia, inafferrabili e indefinite come lo stagno tranquillo che si stende alle spalle del loro casale, e che le tre donne sembrano proprio convinte che sia invece un oceano...

Inutile allungare il brodo di questa recensione... Gaiman va letto. Anzi, letto è dire poco.... Gaiman va assaporato. Bisogna lasciare che lui ti guidi, assaporare i profumi ed i sapori, percepire le sensazioni, ascoltare i suoni dei suoi straordinari mondi incantati.
E, qualsiasi cosa accada, ricordate: mai, e ripeto MAI lasciare la mano di Lettie. ;-)

UN ASSAGGIO:
"Non era venuto nessuno al mio settimo compleanno. C'era una tavola imbandita di gelee e budini, cappelli colorati come segnaposto e al centro una torta con sette candeline. Sulla torta, con la glassa era stato disegnato un libro. A mia madre, che aveva organizzato la festa, la signora della pasticceria aveva detto di non aver mai disegnato un libro su una torta di compleanno, che per i maschietti in genere metteva un pallone o una navicella spaziale. Ero stato il loro primo libro.
Quando fu chiaro che non sarebbe venuto nessuno, mia madre accese le sette candeline e io ci soffiai sopra. Mangiai una fetta di torta, come fecero anche mia sorella minore e una sua amica (entrambe presenti in veste di osservatrici, non di partecipanti), prima di filarsela, sghignazzando, in giardino.
Mia madre aveva preparato qualche gioco di società, ma poichè non c'era nessuno, nemmeno mia sorella, non ne facemmo neanche uno e fui io stesso a strappare, da solo, i vari fogli di giornale avvolti intorno al premio dello scarta-la-carta, scoprendo un pupazzo di plastica di Batman tutto blu. Ero triste perchè alla mia festa non era venuto nessuno, ma felice di avere un pupazzo di Batman. Per non parlare del regalo di compleanno che aspettava di essere divorato, un'edizione in cofanetto delle Cronache di Narnia che portai subito di sopra."

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