martedì 18 ottobre 2016

ALESSANDRO BARICCO - La Sposa Giovane


DOVE: Nord Italia
QUANDO: Non dichiarato, comunque in qualche tempo agli inizi del '900.

Baricco è un autore che non tutti, ahimè, amano. Personalmente adoro le sue atmosfere, i suoi personaggi onirici, il suo stile. Ecco: se non amate Baricco; se, per dire, siete di quelli che non hanno ben digerito Castelli di Rabbia e Oceano Mare, non avvicinatevi alla Sposa Giovane.
Qui, pur non essendo una delle sue opere che io ami maggiormente, c'è tutto lo spirito baricchiano, con le sue ambientazioni sognanti, le atmosfere sospese tra reale ed immaginario, i suoi personaggi malinconicamente poetici, il suo stile a tratti secco e a tratti vischioso. Manna dal cielo, per chi, come me, adora lasciarsi trasportare dalla sua penna in luoghi insoliti. Siamo in un luogo ed un tempo imprecisati - comunque, da qualche parte lassù nel Nord Italia, in una pianura arsa dall'afa in estate e immersa in una nebbia lattiginosa in inverno, agli inizi del '900. Qui, in una solenne ed antica dimora, si muovono silenziosamente come piccoli, composti burattini, i membri di un'agiata famiglia di imprenditori nel settore tessile, anonimi ed austeri, devoti a sontuose colazioni e pigre giornate scandite da rigidi rituali; il tutto sotto la guida sapiente ed esperta di Modesto, storico maggiordomo nonché depositario assoluto di tutte le bizzarre e ritualistiche abitudini dei suoi padroni. Il Padre, mansueto e disciplinato, il cui unico scopo - la vocazione, sarebbe più opportuno dire - sembrerebbe essere quella di riportare ordine nel mondo. La Madre, sfavillante e sensuale, dal torbido e misterioso passato, la cui bellezza pare fosse in grado di gettare nella pazzia i malcapitati che venivano a contatto con lei. La Figlia, umile e bellissima ombra della mamma, con la sfortuna di esser rimasta zoppa. E ancora, il Figlio, spedito in Inghilterra in avanscoperta per poter un giorno ampliare i loro commerci, e lassù sparito in un silenzioso oblio, e lo Zio, arguto dispensatore di consigli benché trascorresse gran parte del giorno immerso in un bizzarro sonno perpetuo. In questa piccola comunità, devota ai propri ordinati ritmi quotidiani, piomba un giorno lei, la Sposa Giovane, che ahimè tutti avenano dimenticato essere stata promessa al Figlio, tempo addietro, e che lasciandosi alle spalle l'Argentina ed una numerosa famiglia di allevatori di bestiame si presenta, puntualissima nel giorno concordato, alla porta della loro dimora, per portare infine a compimento il suo destino.
Peccato che il Figlio, inghiottito in un nulla da cui riemergono solo saltuariamente bizzarri oggetti da lui spediti presso la sua antica dimora, continui ad essere assente; ma la sposa giovane, testarda, ostinata, fatalista, decide di aspettarlo, entrando in punta di piedi anche lei nell'esistenza della Famiglia.
Storia sensuale, femminile, poetica, per certi versi lenta - lentezza che per me non è un difetto, ma quasi un cedere del romanzo ai ritmi pacati di una residenza borghese dell'inizio del secolo scorso, con un retrogusto di malinconica rassegnazione verso il destino e la solita, straordinaria capacità di Baricco di delineare spiriti inquieti, o sognatori, o prepotentemente sensuali, disegnando personaggi mai privi di una qualche caratteristica bizzarra o surreale, il suo marchio inconfondibile.
Un breve viaggio in cui il silenzio è uno degli elementi dominanti, in una immensa, lussuosa dimora persa nella quiete della pianura, in un mondo apparentemente in bilico tra reale ed immaginario, insensato e potente come un sogno, che una volta sfumato lascia sospesi nell'aria del dormiveglia i suoi sfuggenti interrogativi...

UN ASSAGGIO:

"E in effetti, dal nulla, presero ad arrivare, uno ad uno, piccoli uccelli dalla pancia gialla, quasi delle rondini, ma con una loro andatura sconosciuta, e un riflesso di altri orizzonti nelle piume. Ora fa silenzio e ascolta - disse la Figlia. Gli uccelli tracciavano il lago con un volo pacato, a qualche spanna di altezza. Poi, d'un tratto, perdevano quota e diventando velocissimi scendevano a pelo dell'acqua: lì, in un istante, divoravano al volo un insetto che era andato a cercarsi casa, o conforto, sulla crosta umida del lago. Lo facevano con una scioltezza divina, e nel farlo, per un attimo strisciavano con le loro pance gialle sull'acqua: nel silenzio assoluto della campagna inebetita dal caldo, si udiva un fruscio argentino, per un istante, le piume a suonare la pelle dell'acqua. E' il rumore più bello del mondo, disse la Figlia. Lasciò passare del tempo, e un uccello dopo l'altro. Poi lo ripetè: E' il rumore più bello del mondo."

4 commenti:

  1. Io faccio parte di quella categoria di lettori che amano Baricco! Ho letto anch'io La sposa giovane, e come altri suoi romanzi è stata una lettura davvero bellissima! 😊

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    1. Ciao! Io ho amato moltissimo l'atmosfera evocativa, anche se devo dire che in assoluto, il mio preferito resta tra tutti OCEANO MARE :-) .. un capolavoro!

      Grazie per essere passata!

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  2. Ciao Letizia, eccomi a ricambiare la visita ^^
    Tra i vari post interessanti che ho adocchiato qui da te, ho scelto di commentare proprio questo perché La sposa giovane, ora che è uscito in edizione economica e ci sono pure i saldi della Feltrinelli, è tra gli acquisti che sto pensando di fare nei prossimi giorni. Io sono senza dubbio tra la schiera degli amanti di Baricco: l'ho scoperto a 16 anni grazie alla mia prof di lettere del liceo e nel giro di poco tempo mi sono letta davvero quasi tutto ciò che aveva scritto. Il mio preferito in assoluto resta uno dei meno considerati della sua produzione, ovvero City, un libro che amo davvero con tutta me stessa, per ragioni che non sarò mai in grado di spiegare. Segue a ruota, ovviamente, Novecento.
    Purtroppo sono rimasta molto delusa da Smith e Wesson: è stata la prima volta in cui un suo libro non mi ha comunicato proprio niente, e mi è dispiaciuto talmente tanto che non ho avuto il coraggio di avvicinarmi a La sposa giovane. Ora è passato tempo a sufficienza e, leggendo questa tua recensione, non mi sembra di rischiare troppo :)

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    1. Ma sì, dagliela, una chance! :-) Conosco benissimo City, mi è piaciuto tantissimo anche se il mio preferito resta sempre in assoluto Oceano Mare, trovo che tra quelle pagine abitino alcuni tra i più suggestivi personaggi della letteratura ^_^
      Novecento manco a dirlo, un capolavoro che amo rileggere, mi emoziona sempre.

      benvenuta nel mio blog!

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